Presso i Tuareg vige il matriacato.
La donna Tuareg, targhia, occupa un posto centrale nella società dei nomadi, svolge lavori faticosi e gestisce gli accampamenti durante le lunghe assenze del marito partito in carovana.
Ella è depositaria della cultura attraverso la musica- l'imzad è sempre suonato da una donna -
la poesia e l'educazione orale dei figli. Contrariamente all'uomo non si copre il volto, in caso di
divorzio è a lei che rimane la tenda e il proprio gregge.La targhia non è una donna sottomessa.
Prima del matrimonio, le donne tuareg, le bellissime "donne blu" godono di una grande libertà
sessuale che trova il suo momento iniziatico nell'agal, la corte d'amore , la festa medievale in cui i giovani si incontrano a cantare i tindè, le canzoni d'amore , e scegliersi.
Attualmente la donna Tuareg si deve confrontare , quasi ogni giorno, con problemi indotti dalla mondializzazione , l'effetto congiunto dei fenomeni naturali , (siccità) e quelli umani (colonizzazioni) hanno modificato profondamente la struttura sociale, economica e politica dei Tuareg.Le migrazioni forzate verso i centri urbani hanno comportato mutamenti sociali. Il rapporto uomo-donna è profondamente cambiato .Comportamenti contrari al codice e all'etica "Asshak" avvengono quotidianamente e la poligamia si fa più diffusa.
Donna di Sabbia
La natura ti ha fatta bella
Come l'oasi nel deserto
Vivi nel Sahara immenso
Come immensa è la tua cultura
Il tuo viso senza velo
Sfida i venti di sabbia
Donna del vento e del sole
Stella del deserto
La tua luce illumina i tuoi pretendenti
Nei loro viaggilontani
Tra deserto e savana
Donna del sole e del vento
Ti corteggiano soli i mufloni
Invisibili di giorno
Invisibili di notte
Mufloni del deserto
Che ti svegliano di notte
In mezzo ai tuoi sogni
Per realizzare il tuo sogno
Di un vero amore.
Sidi Moussa Comunità Tuareg Pordenone
I GIOIELLI
La principale forma d'arte dei Tuareg si esprime nella decorazione, che va dalla sella dei cavalli, al cuoio, al metallo. Queste ultime decorazioni sono chiamate Trik.
Sul metallo, e più propriamente sui gioielli, si esprime la migliore creatività dei Tuareg, spesso tramandata da padre in figlio, come quasi tutta la tradizione di questo popolo, almeno fino a pochi anni fa. Fra i gioielli realizzati, collane, bracciali, anelli, che non sono solo e semplicemente di ornamento, avendo altresì una funzione che va oltre l'indicazione della ricchezza di chi li possiede, spicca la Croce, considerata l'emblema del kel di appartenenza. La Croce più conosciuta nel mondo è quella di Agadez. L'appartenenza alla tribù viene segnalata dalla forma della sua manifattura. In genere i gioielli, per i Tuareg, non sono interessanti solo per la loro preziosità in quanto manufatto, ma anche perchè sono un elemento religioso e rituale, un elemento che diventa un "tramite" fra la terra e il cielo. È il caso appunto della croce di Agadez, e delle altre venti croci che rappresentrano altrattante Confederazioni, alle quali viene attribuito il potere di dispendere il male ai quattro angoli della terra attraverso i particolari bracci che le compongono.
Così la Croce, portata indistinatamente da uominie donne, rappresenta una sorta di "materializzaizone" della ritualità e della magia e si fa amuleto. Ed è proprio ogni singola forma di Croce ad indicare lo stato sociale, politico, decorativo, magico esoterico, testimone di fertilità, di fedeltà, di coraggio , d'amore e di protezione da talune creature soprannaturali come gli jnoun o jiin o dagli uomini belva, i kambalthou, che secondo le leggende popolari vivono nelle lande desertiche o si trovano raffigurati in certi graffiti nel territorio dell'Air come l'altopiano dei Tassili, oggi parco nazionale sotto l'egida dell'UNESCO, oppure nell'altopiano nero del Messak Settafet libico, o ancora nel massiccio montuoso del Sahara centrale, nel Ciad, chiamato Tibesti.
Sul metallo, e più propriamente sui gioielli, si esprime la migliore creatività dei Tuareg, spesso tramandata da padre in figlio, come quasi tutta la tradizione di questo popolo, almeno fino a pochi anni fa. Fra i gioielli realizzati, collane, bracciali, anelli, che non sono solo e semplicemente di ornamento, avendo altresì una funzione che va oltre l'indicazione della ricchezza di chi li possiede, spicca la Croce, considerata l'emblema del kel di appartenenza. La Croce più conosciuta nel mondo è quella di Agadez. L'appartenenza alla tribù viene segnalata dalla forma della sua manifattura. In genere i gioielli, per i Tuareg, non sono interessanti solo per la loro preziosità in quanto manufatto, ma anche perchè sono un elemento religioso e rituale, un elemento che diventa un "tramite" fra la terra e il cielo. È il caso appunto della croce di Agadez, e delle altre venti croci che rappresentrano altrattante Confederazioni, alle quali viene attribuito il potere di dispendere il male ai quattro angoli della terra attraverso i particolari bracci che le compongono.
Così la Croce, portata indistinatamente da uominie donne, rappresenta una sorta di "materializzaizone" della ritualità e della magia e si fa amuleto. Ed è proprio ogni singola forma di Croce ad indicare lo stato sociale, politico, decorativo, magico esoterico, testimone di fertilità, di fedeltà, di coraggio , d'amore e di protezione da talune creature soprannaturali come gli jnoun o jiin o dagli uomini belva, i kambalthou, che secondo le leggende popolari vivono nelle lande desertiche o si trovano raffigurati in certi graffiti nel territorio dell'Air come l'altopiano dei Tassili, oggi parco nazionale sotto l'egida dell'UNESCO, oppure nell'altopiano nero del Messak Settafet libico, o ancora nel massiccio montuoso del Sahara centrale, nel Ciad, chiamato Tibesti.
Meraviglioso reportage Ave!
RispondiEliminaTitti
Http://dellaclasseedialtremusiche.blogspot.com
questa società ha capito tutto :-)
RispondiEliminathis kid is so beautiful! wonderful photos!
RispondiEliminahttp://excurlythoughts.blogspot.com/
Interessantissimo questo post! Ho imparato molte cose che non conoscevo! In effetti l'Africa è un mondo ancora misterioso per la maggior parte degli Europei!
RispondiEliminaSplendide foto!!!
waww...congrats...very interesting post !!!
RispondiEliminaChe bello, mi sono persa fre le parole di qs post molto interessante.
RispondiEliminaSorprendente il significato della croce di Agadez.
Mi sembra un popolo evoluto rispetto ad altri africani, o mi sbaglio?
Un popolo che mi ha sempre affascinato e di cui adesso, grazie a questo tuo post, ne ho scoperto altri aspetti molto interessanti :)
RispondiEliminawww.lostinunderwear.blogspot.com
Nice and inspiring pictures!
RispondiEliminafashionistafueradelaciudad.blogspot.com
Il mio regalo per la specializzazione sarà un viaggio in Africa, ma non un viaggio qualsiasi: un biglietto solo andata, per conoscere "gli ultimi del mondo", vivere con loro, come loro, parlargli. Mi ha sempre affascinato questo continente, non penso ad altro!
RispondiEliminaBellissimo!
RispondiEliminada:
https://www.facebook.com/ilmondotuareg.onlus