Ormai Facebook non è più solo un social network ma un vero e proprio strumento per incrementare la visibilità di siti internet, attrarre sponsorizzazioni e trarre profitto economico. Più aumentano i fan e i“like”, che sono un biglietto da visita per ottenere credibilità dalle aziende, più aumenta la notorietà e il facile guadagno. I siti dei fashion blogger, infatti, sbandierando numeri  ottengono: attrattiva per gli investitori, l’aumento del valore dei banner nei loro siti, vengono ingaggiati per le campagne pubblicitarie, partecipano a eventi e vengono profumatamente pagati per inserire prodotti (una gonna, una borsa, un paio di scarpe) nei loro post o per citare negozi, ristoranti e locali.
I fashion blogger(chi li amministra) hanno creato un business, è normale, non sono stupidi. I loro siti sono diventati “S.r.l.”, hanno lanciato personali linee di scarpe e d’abbigliamento. E’ nato pure l’organizzatissimo The Digital Cake, il primo fashion blogger network italiano, che ha radunato i “mejo fashion blogger italici” che prezzolati si prestano a far markette organizzate nei post per i brand che vogliono farsi pubblicità.
Le aziende che investono in modo tanto scellerato i loro soldi non hanno capito che la popolarità dei “numeri” può essere facilmente manipolata, non corrispondere alla popolarità reale e a un successivo feedback positivo. Infatti si possonofacilmente comprare pacchetti di fan facebook o semplicemente pacchetti “fan like” per pochissimi euro. L’investimento porta soldi e apparente credibilità. I siti che vendono pacchetti di fansono tantissimi danno anche l’opportunità a chi compra di scegliere la “nazionalità” per non dare troppo nell’occhio e non rendere sospetta la cosa. Esempio: se ho un sito italiano mi conviene comprare più fan di nazionalità italiana (poi posso aggiungere anche fan “esteri”).
Durante il periodo natalizio ci sono anche i pacchetti fan con sconti speciali. Comprare “amici” è spesso consigliata come strategia. Molti possono storcere il naso, ma quando i siti sono delle “S.p.a.” ogni mezzo per incrementare i profitti e la visibilità è lecito. In questo modo, giorno dopo giorno, un semplice blog con un normale seguito di persone(che nessuno nega), grazie a numeri gonfiati, alla pubblicità, pubbliche relazioni delle aziende, alla stampa, ai servizi televisivi, alla partecipazione a sfilate, eventi, concorsi e feste, diventa un colosso dai piedi d’argilla, ma i guadagni sono reali.
Quindi, dopo tutto questo, mi viene da ridere se leggo la ricerca Top Brands on the Web sulle Top Facebook Pages dedicate alle fashion blogger (analizzate grazie al nuovo strumento di Blogmeter Facebook Social Analytics). Rido ancora di più pensando che i dati di questa ricerca verranno, ahimè, usati dai soliti noti per pavoneggiarsi (come quelli che copiano il compito in classe e poi esultano perchè hanno preso un buon voto).
Dal sito Blogmeter:
“Valutando il numero di fan, il podio è internazionale: al primo posto si classifica Le Blog de Betty, della francese Betty Autier, a seguire The Blonde Salad, dell’italiana Chiara Ferragni e The Sartorialist del fashion-photo-blogger americano Scott Schuman. Interessante notare come i risultati cambino se si adotta come criterio di valutazione l’engagement che la pagina è in grado di stimolare. Considerando il numero totale dei like attribuiti ai contenuti della pagina, The Blonde Salade conquista il primo posto. Salgono anche Fashion Victim, pagina nata prima del blog, aperto solo successivamente sull’onda del successo ottenuto su Facebook, e Gary Pepper Vintage e compaiono in classifica nuove pagine, come Louise Ebel, francese, e Scent of Obsession e The Fashion Fruit, italiane. I contenuti più apprezzati risultano essere le foto, soprattutto quelle di calzature. Se, infine, si valuta il numero di commenti che la pagina è riuscita a generare tra gli utenti, la Top Ten cambia di nuovo, includendo The Pig Chic, The Vogue Diaries e Trend and the City.”
Il periodo analizzato dalla ricerca è dal 07/10/2011 al 06/11/2011.
Guardiamo i dati:
Quando la partecipazione è reale (numero di commenti), la Top Ten cambia e siti con pochi fan facebook (rispetto ai colossi ai primi posti per “amici” e “like”) entrano in classifica.
Io dovrei credere che una pagina facebook “famosissima in tutto il mondo”, con105.802 “amici reali”(oggi molti di più), viene commentata in 30 giorni solo 4690 volte (156 commenti al giorno da dividere per due o tre post facebook al giorno)?
Intanto molti siti “orgoglioni” riportano la notizia: nella Top Facebook Pages dedicate alle fashion blogger c’è un’italiana! Che culo!
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