E' cosi bello , leggiamolo !
Io non snobbo la Festa della Donna. Non la trovo anacronistica, tantomeno offensiva. Non sono di quelle donne che rifiutano la mimosa o che vorrebbero istituire, per parità, anche la Festa dell'Uomo. "La Festa della Donna dovrebbe essere ogni giorno", dicono. Vero. Verissimo. Ma vi sembra che lo sia? No. E allora almeno per un giorno festeggiamo. Festeggiamoci. Non facciamoci festeggiare dagli altri: dagli uomini, dai nostri compagni, dai colleghi, dalle amiche, sorelle, madri o figlie. Festeggiamoci.
Ne abbiamo un gran bisogno. Perché se non riusciamo a festeggiarci noi stesse, da sole, non ha alcun senso che lo facciano gli altri. Io dico che in questo 8 marzo dovremmo fare onore alla Festa della Donna, non più e non solo per con l'intento di ricordare le conquiste o le discriminazioni, ma soprattutto per prendere coscienza di noi stesse e sviluppare un senso critico rispetto a modelli culturali inopportuni di cui ci rendiamo vittime con le nostre stesse mani. E oggi per festeggiarmi meglio io voglio anche la mimosa.
La voglio come nel 1912 le operaie tessili del Massachusetts dicevano "Vogliamo il pane, ma anche le rose" e per usare le parole di Alina Marazzi, che da quello slogan ci fece un film, dico che "Forse il necessario, il pane, è dato per acquisito. Ma le donne si sono battute per un mondo che desse spazio anche alla poesia delle rose. Ed e' una battaglia più che mai attuale." La "poesia delle rose" per la quale oggi dobbiamo lottare e ricordaci che c'è ancora tanta strada da fare (una strada nuova, che rappresenta nuovi temi per il femminismo) è quella dell'autoindulgenza, dell'autostima, dell'essere gentili con noi stesse, piacerci per quello che siamo, senza l'ansia di volerci per forza cambiare per assomigliare a stereotipi nocivi.
Per questo allora festeggiamoci, e cominciamo a farlo oggi, provando a liberarci dalle gabbie in cui ci siamo inviluppate: noi che viviamo giornate funamboliche convinte di dover riuscire a fare tutto; noi che ci sentiamo sempre in colpa per non riuscire a fare tutto; noi che non siamo mai abbastanza giovani, belle, magre; noi che ci ostiniamo ad ossessionarci per la perfezione; noi che quella perfezione non la raggiungeremo mai perché per definizione è irraggiungibile, è una mancanza cronica.
Gloria Steinem diceva "non è che l'autostima sia tutto: è solo che senza di quella non c'è niente". Allora, magari trasformiamo questa Festa della Donna in una festa dell'autostima. Oggi non sentitevi in colpa, non cercate di essere perfette, siate auto indulgenti, smettete la dieta, e mostrate le vostre debolezze. Regalatevela voi la mimosa. Scegliete se il fiore, o la torta. Io credo che propenderò per la seconda.
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